Sempre più difficile il rapporto medico-paziente, i consigli di Tops per migliorare la comunicazione

Un rapporto sempre più complesso quello tra medico e paziente. Da un lato c’è lo specialista che non riesce a concedere il giusto tempo al paziente, dovendosi occupare anche di aspetti amministrativi e di segreteria; dall’altra c’è il malato, alle prese con liste d’attesa infinite e ambulatori sovraffollati. Proprio al miglioramento della comunicazione tra camici bianchi e pazienti sono dedicati i workshop ‘Comunicazione medico-paziente e aderenza alla terapia’, proposti da Tops, realtà di riferimento nei servizi rivolti al settore salute, in partnership con AboutPharma, che si sono svolti a Milano e a Roma, il 16 e il 23 giugno.
Il confronto fra i relatori – quattro fra i principali key opinion leader in Italia in Oncologia, Reumatologia, Fibrillazione Atriale e Ibd e i manager di 15 aziende farmaceutiche – ha messo in evidenza alcune fra le più attuali aree di necessità dei Centri nella loro attività quotidiana e nella relazione con il paziente. Oggi la mancanza di tempo e di risorse per dedicare ascolto al malato stride con la crescente esigenza di ‘prendersi cura’, aldilà del semplice ‘curare’. I medici, inoltre, sono costretti a occuparsi anche di aspetti amministrativi e di segreteria; ne consegue non solo il comprensibile spreco di qualità e risorse nella professione, ma anche una perdita di credibilità e autorevolezza, quindi di efficacia terapeutica.
Spesso, poi, il paziente che accede alla prima visita è inadeguato, ossia non è stato correttamente indirizzato verso l’ambulatorio più appropriato. Questo causa grave danno per il malato, sprechi di farmaci, esami che devono essere ripetuti, e difficoltà a seguire il Pdta. In più, molti pazienti vanno a cercare informazioni e risposte su internet, il che accresce la disinformazione e la confusione, sia in merito alla terapia che alla patologia. Inoltre, il paziente ambulatoriale non riceve il necessario sostegno dal territorio: il dialogo fra medico di medicina generale e Centro è spesso assente e questo impedisce il corretto e tempestivo riferimento al centro e l’opportuno follow-up nei periodi che intercorrono fra le visite di controllo schedulate presso il Centro.
Emerge con forza il concetto secondo cui, in una sanità sempre più paziente-centrica da una parte e segnata da tagli economici dall’altra, per le aziende diventa strategico scegliere di offrire servizi al Centro. Ogni opinion leader ha presentato l’esperienza con Close to care – il brand che identifica i servizi di Patient Support Program pensati da Tops per facilitare la comunicazione tra struttura sanitaria e pazienti – all’interno del proprio centro. Tali servizi, costruiti sulla base delle specifiche necessità di ogni contesto, costituiscano una efficace risposta per migliorare numerosi aspetti del lavoro quotidiano e della relazione con i pazienti. Close to care fornisce supporto nei principali ambiti di attività, quali la gestione di terapia, stato malattia ed eventi avversi, facilitando l’accesso del paziente al centro e creando un canale di comunicazione biunivoco e privilegiato.
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