Ema a Milano: i parlamentari italiani fanno squadra

Parte nei prossimi giorni il road show europeo dei parlamentari italiani a sostegno della candidatura italiana ad ospitare l’Ema. L’iniziativa è stata annunciata ieri a Milano da Lia Quartapelle, capogruppo Pd per la Commissione Esteri ed Affari Comunitari della Camera dei Deputati, a pochi giorni dal primo screening dei dossier (il 25 settembre), a un mese dalla composizione di una probabile short list e a due dalla decisione finale che sarà assunta dal Consiglio Affari generali dell’Ue (20 novembre). Lia Quartapelle ne ha parlato a nome del neo costituito gruppo interparlamentare pro Milano, presentato ieri in città, alla presenza del sindaco Beppe Sala e del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
Convincere a schierarsi, a votare le buone ragioni di Milano, ad analizzare serenamente quei criteri contenuti nel dossier che, stando ai rumors, farebbero del capoluogo lombardo una delle sedi più funzionali per le attività dell’Agenzia e anche per garantire con elevati standard la vita quotidiana dei suoi dipendenti: su tutti scuole internazionali per i figli, trasporti efficienti ma anche rispetto dei diritti lgbt, come espressamente richiesto a fine agosto in una lettera indirizzata a Guido Rasi da 250 funzionari Ema. A margine della conferenza stampa di ieri anche di questo hanno parlato Francesco Laforgjia (deputato Mdp) e Ivan Scalfarotto, sottosegretario di Stato al Commercio Internazionale e Attrazione Investimenti presso il Ministero dello Sviluppo Economico, sottolineando l’importanza di “attrarre” e “convincere” le importanti e qualificate professionalità che animano l’Agenzia, con temi di assoluta rilevanza sociale che non dappertutto (es. Europa dell’Est) trovano accoglienza. Del intergruppo politico, oltre a Lia Quartapelle, fanno parte Maurizio Lupi, Maria Stella Gelmini, Gabriele Albertini, Patrizia Toia, Gianluca Pini, Emilia De Biasi, Franco Mirabelli, Elisabetta Gardini, Francesco Laforgia, Paolo Alli, Ignazio La Russa, Emanuele Fiano ed Andrea Mandelli. Tra gli atout che Milano intende giocare c’è anche (ne ha parlato Maroni) la disponibilità a ospitare gli uffici Ema a titolo gratuito per un tempo limitato (un anno? Due?) all’interno del Pirellone.
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