Wto trova un’intesa sulla sospensione dei brevetti per i vaccini anti-covid, inadeguata per Msf

Dopo mesi di trattative l’Organizzazione mondiale per il commercio (Omc o World Trade Organization Wto) ha raggiunto un accordo sulla revoca temporanea dei brevetti dei vaccini anti Cvodi-19, a sostegno dei paesi in via di sviluppo, oltre alla sospensione di altre misure di proprietà intellettuale relative a vaccini e strumenti medici utili a contenere e combattere l’infezione da Covid-19. Un accordo inadeguato però secondo Christos Christou, presidente internazionale di Medici senza frontiere (Msf), che si è detto sinceramente deluso a nome dell’organizzazione non governativa.
La delusione di Msf
Spiega Christou: “Il testo della decisione contiene una serie di chiarimenti sulle misure di salute pubbliche già esistenti e un’eccezione estremamente limitata sull’utilizzo della licenza obbligatoria, contemplata solo ed esclusivamente per l’esportazione di vaccini Covid da parte di Paesi considerati eleggibili e per una durata di 5 anni”.
“Riconosciamo che alcune modifiche apportate hanno mitigato alcuni degli elementi più preoccupanti del precedente testo presentato a maggio 2022 – continua – ma nel complesso siamo delusi per il mancato raggiungimento di una vera sospensione della proprietà intellettuale proposta nell’ottobre 2020. Una sospensione che avrebbe dovuto includere tutti gli strumenti medici necessari a contrastare Covid-19 in tutti i Paesi. Nemmeno durante una pandemia che ha causato la morte di oltre 15 milioni di persone si è riusciti a raggiungere questo risultato”.
Una soluzione inadeguata
Secondo Msf questo accordo non offre una soluzione efficace e significativa per favorire l’accesso delle persone agli strumenti medici necessari durante la pandemia, perché non sospende adeguatamente i diritti di proprietà intellettuale su tutti gli strumenti medici essenziali per la lotta a Covid-19 e non si applica a tutti i Paesi. Le misure definite nell’accordo inoltre, secondo Christou, “non affrontano minimamente il problema dei monopoli farmaceutici, non garantiscono un accesso sostenibile a strumenti medici salvavita e costituiranno un precedente negativo per future pandemie e crisi sanitarie globali”.
Disuguaglianze
Durante la pandemia, Msf ha ripetutamente sottolineato le sfide e le difficoltà affrontate dagli operatori sanitari in prima linea nell’assistere pazienti affetti da Covid-19, ricorda la Ong. Nonostante le tante promesse di solidarietà dei leader politici, è stato scoraggiante per l’organizzazione vedere come i Paesi ricchi non siano riusciti a risolvere le evidenti disuguaglianze nell’accesso agli strumenti medici salvavita contro Covid-19 per le persone nei paesi a basso e medio reddito.
La richiesta di Msf ai governi
Senza un accordo per una vera soluzione globale alle continue sfide poste dall’accesso, Msf esorta ancora i governi a prendere provvedimenti immediati a livello nazionale per garantire l’accesso agli strumenti medici contro l’infezione da Covid-19. Per l’associazione i governi dovrebbero prendere in considerazione l’utilizzo di tutte le misure legali e politiche a loro disposizione, come la sospensione della proprietà intellettuale sugli strumenti medici per Covid-19, l’uso di licenze obbligatorie sulle tecnologie mediche chiave per superare le barriere dei brevetti e l’adozione di nuove leggi e politiche per garantire la divulgazione delle informazioni tecniche essenziali per sostenere la produzione e la fornitura di prodotti generici.
Salvare vite umane
Chiede infine Msf ai governi: “è necessario fare passi concreti per ripensare e riformare il sistema dell’innovazione biomedica, per garantire che gli strumenti medici salvavita siano sviluppati, prodotti e forniti in modo equo e dove le norme del monopolio e del mercato non rappresentino un ostacolo all’accesso. Salvare vite umane deve essere la priorità non proteggere interessi aziendali e politici”
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