Schizofrenia, arriva in Italia cariprazina

Arriva in Italia cariprazina, un nuovo antipsicotico di terza generazione per il trattamento della schizofrenia. Questa molecola, infatti, agisce sui sintomi della malattia (deliri, allucinazioni, dissociazione logico-formale del pensiero, ecc.), ma anche sull’apatia, anedonia e asocialità.
Il medicinale
Cariprazina è stata approvata dall’Ema nel luglio 2017 e sarà commercializzata da Recordati a partire dal 3 dicembre 2018. Recordati ha volutamente proposto un prezzo accessibile, non superiore alla media delle attuali terapie farmacologiche orali, per velocizzare l’iter di rimborsabilità e, di conseguenza, l’accessibilità al nuovo farmaco. “Dal punto di vista farmacologico, questo nuovo antipsicotico è considerato un agonista dopaminergico parziale”, spiega Edoardo Spina, docente di Farmacologia all’Università di Messina. “Oltre ad avere una maggior tollerabilità dei farmaci di prima e seconda generazione, sembra essere particolarmente attivo ed efficace sui sintomi negativi e agisce da agonista parziale sui recettori dopaminergici di tipo D3 (a differenza di tutte le altre molecole che agiscono solo sui recettori D2)”.
Ma ci sono altri vantaggi riguardo l’utilizzo di cariprazina. Li elenca Andrea Fagiolini dell’Università di Siena. “Includono il fatto che gli effetti collaterali, rispetto ai farmaci precedenti sono ridotti. Da quelli anti-colinergici (bocca secca, stitichezza, ritenzione urinaria), agli anti-adrenergici (ipotensione ortostatica), agli anti-istaminergici (sedazione, aumento di peso) e metabolici (aumento di peso, colesterolo, trigliceridi). Così come sono ridotti i rischi di aritmia”.
La patologia
La schizofrenia è una malattia psichiatrica grave e debilitante. “Il numero di persone con prevalenza di disturbo schizofrenico è circa lo 0,8 – 1% della popolazione”, afferma Claudio Mencacci, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e salute mentale Asst Fatebenefratelli – Sacco di Milano. “È importante sottolineare che nei servizi pubblici la schizofrenia, insieme alla depressione si contendono “la palma” dei disturbi maggiormente prevalenti. Questa patologia assorbe oltre il 37% di tutte le prestazioni erogate dai servizi pubblici e praticamente rappresenta il 43% di tutta l’utenza che fa capo alla semi residenzialità e il 58% dell’utenza dei centri residenziali”.
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