Patto per la salute: cosa chiede la Società italiana di Hta

Coinvolgimento del paziente nelle valutazioni, politiche ispirate al “value for money” e dati affidabili sull’uso dei dispositivi medici in ospedale a supporto di una buona programmazione sanitaria. Sono questi alcuni spunti emersi dalla partecipazione della Società italiana di Health technology assessment (Sihta) alla “maratona” sul Patto per la salute 2019-2021 organizzata dall’8 al 10 luglio dal ministero della Salute. “Abbiamo accolto subito l’opportunità della maratona per illustrare, sebbene il poco tempo messo a disposizione per tutti i partecipanti, le proposte avanzate dalla governace Sihta, frutto di un’esperienza ventennale di stakeholder che hanno iniziato a trattare l’Hta e a credere fin dagli albori nella valutazione delle tecnologie sanitarie innovative (intese come farmaci, dispositivi medici, sistemi informativi e procedure)”, commenta Pietro Derrico, presidente Sihta e direttore Tecnologie e Infrastrutture dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Pazienti e medici
Intervenendo alla maratona, Matteo Ritrovato, segretario del Comitato tecnico scientifico della Sihta e responsabile Hta al “Bambino Gesù” di Roma, ha ricordato il ruolo Sihta come testimone e promotrice della crescita dell’importanza dell’Hta nell’ambito dei programmi ministeriali e delle leggi dello Stato con l’obiettivo della sostenibilità del Ssn. Poi ha ribadito l’importanza del coinvolgimento concreto dei pazienti nell’ambito dei processi di valutazione e l’urgenza di integrare i curriculum accademici della futura classe medica con percorsi formativi specifici sull’Hta.
Il valore delle tecnologie
Agli strumenti per valorizzare e valutare l’innovazione è stato dedicato l’intervento di Francesco Saverio Mennini, vice presidente vicario della Sihta e direttore Eehta-Ceis della Facoltà di Economia Università di Roma “Tor Vergata”. “In questo periodo caratterizzato dall’ingresso rapido di tecnologie – ha ricordato – occorrono regole chiare che definiscano e tutelino l’innovazione, accompagnate da nuovi modelli finanziari e supportate da una governance proattiva
Sul piano delle proposte, Mennini – che è anche presidente designato della Sihta – ha sottolineato la necessità di “garantire la tracciabilità dei dispositivi medici all’interno delle schede di dimissioni ospedaliere, così da poter utilizzare il dato amministrativo in un’ottica di programmazione e pianificazione sanitaria accompagnata da una corretta analisi del Percorso diagnostico-terapeutico assistenziale seguito dal paziente”. Per quanto riguarda il tema delle gare, l’economista ha suggerito di “implementare modelli di valutazione economica e di Hta, che facciano riferimento a validati indicatori per una corretta gestione dei criteri qualità-prezzo”. Infine, ha auspicato “l’introduzione del concetto del value for money”, poiché il valore non coincide soltanto con l’efficacia di una tecnologia sanitaria.
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