Farmindustria, 1000 lavoratori ricollocati con Welfarma

Sono mille i lavoratori del settore farmaceutico ricollocati grazie al modello Welfarma, realizzato da Farmindustria insieme ai sindacati, con la compartecipazione del ministero del Lavoro e l’assistenza tecnica di Italia Lavoro. Il modello sperimentale di responsabilità sociale d’impresa è stato l’argomento del convegno “Sinergie al lavoro per le buone pratiche. Welfarma: modello per la gestione integrata delle crisi industriali”, che si è svolto questa mattina presso l’Inail.
Welfarma, ha spiegato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, intervenendo al convegno, è nato in seguito alla constatazione che la perdita di posti di lavoro subita dal settore farmaceutico, 13.500 dal 2006 al 2013, non era “una normale fluttuazione ciclica dell’occupazione, ma a un vero e proprio cambio di paradigma, che aveva bisogno di schemi nuovi”.
Al lavoratore che ha perso il posto viene offerto un voucher del valore massimo di 2 mila euro da utilizzare per corsi di formazione o riqualificazione, con un’operazione finanziata in parte dalla stesse aziende e con un contributo di un milione di euro messo sul tavolo dal ministero del Lavoro. L’adesione è volontaria, dal 2008 hanno partecipato 703 lavoratori provenienti da 20 aziende diverse. Di questi il 38% è stato ricollocato.
Questo programma di ricollocamento e riqualificazione dei lavoratori ha trovato inoltre terreno fertile nella farmaceutica che, ha ricordato Scaccabarozzi, “è stato il primo settore a dotarsi di fondi di assistenza complementare e di sanità integrativa. Strumenti altamente innovativi che – ha spiegato – hanno consentito di sostenere la competitività del settore ed essere all’avanguardia nell’applicazione di istituti flessibili. Con lo stesso spirito – ha aggiunto Scaccabarozzi – è nato Welfarma che si basa su un approccio attento alle specificità aziendali che – a sua volta – si riflette anche nel fatto che la farmaceutica è – ha concluso – il settore con il più alto utilizzo di contrattazione di secondo livello”.
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