Fecondazione assistita: in Friuli eterologa a carico del Ssr

In Friuli Venezia Giulia la procreazione medicalmente assistita omologa e quella eterologa sono a carico del Servizio sanitario regionale. Lo ha deciso la Giunta regionale, in attesa che Governo e Parlamento inseriscano la procreazione medicalmente assistita tra i Livelli essenziali di assistenza, come previsto dal Patto per la Salute siglato lo scorso luglio.
La delibera definisce le modalità di accesso alle tecniche di procreazione assistita, stabilendo il limite massimo di 43 anni, e parallelamente ne determina le tariffe, definendo anche il ticket a carico delle pazienti, che non sarà unico, ma a fasi.
A settembre scorso, quando la Giunta aveva recepito il documento delle Regioni e delle Province autonome che aveva spianato la strada in tutta Italia alla fecondazione eterologa, era stato ipotizzato un ticket unico tra i 400 e i 600 euro.
"Ci potremmo orientare – afferma l'assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca – su una compartecipazione intorno ai 500 euro. Abbiamo previsto tariffe, e quindi compartecipazioni, per le singole attività. Di fatto si potrà raggiungere una spesa massima per i cittadini comunque inferiore ai 500 euro solo ed esclusivamente se la procreazione, come ci auguriamo, andrà a buon fine. Qualora invece il tentativo di avere un figlio purtroppo non riesca, almeno sotto il profilo economico non vi sarà una penalizzazione".
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